La parola “ansia” è diventata un termine quotidiano per definire qualsiasi tipo di situazione poco piacevole che crea disagio.

Tanti utilizzano la frase “ho l’ansia”, spesso senza sapere realmente di cosa si stia parlando. L’ansia e i sintomi che ne derivano, in realtà sono un meccanismo che il corpo mette in atto quando percepisce un potenziale pericolo: lo fa per proteggerci.
Tachicardia, innalzamento della temperatura corporea, irrigidimento, sono solo alcuni dei sintomi che si possono presentare.


Il corpo, in questo modo, si prepara alla reazione “attacco o fuga”, che ci permette, davanti a un pericolo, di essere pronti proprio all’attacco o, al contrario, a scappare velocemente. Questa reazione, per i nostri antenati che spesso di trovavano a fronteggiare animali in agguato, era particolarmente efficace.
Oggi è difficile trovarsi a dover affrontare un leone, però l’ansia ci può venire in aiuto quando dobbiamo affrontare un esame, un lavoro nuovo, una sfida: questa è un’ansia “cooperativa”, perché ci porta a studiare di più, a lavorare meglio. L’ansia diventa scomoda quando ci fa rimuginare troppo, quando blocca i nostri movimenti e non ci fa andare avanti, ci impedisce di vivere serenamente.
Da esperienza personale io consiglio, se la vostra ansia diventa cronica o limitante, di rivolgervi a uno psicologo o psicoterapeuta, che vi aiuti ad ascoltare la vostra ansia, a capire perché e quando arriva, per farla diventare un’ alleata, non un nemico da combattere.


Gestire l’ansia: partire dalla casa
(Prima di cominciare ad entrare nell’argomento, ci tengo a precisare che queste sono soltanto delle linee guida generiche; l’home therapy si basa su delle soluzioni ad hoc per ogni cliente, ogni intervento andrebbe sviluppato caso per caso. In ogni caso i consigli che seguono, sono da ritenersi come un supporto e non come sostituto di un eventuale percorso psicologico.)
L’ambiente in cui viviamo è uno specchio di come ci sentiamo, di conseguenza noi ci specchiamo e diventiamo l’ambiente in cui viviamo. La nostra casa deve quindi essere un ambiente rilassante e confortevole.



La prima cosa da fare è tenere la casa in ordine e pulita; questa non di certo deve diventare un’altra ossessione o fonte di ansia, ma vivere in un ambiente a posto ci farà sentire meglio, abbassando i livelli di stress. Vi consiglio, quindi, di evitare mobili e complementi a giorno e di preferire quelli dotati di sportelli, che rendono l’ambiente più in ordine e visivamente più libero. Cercate comunque di tenere gli interni ordinati, anche se gli sportelli sono chiusi!



Evitate stili d’arredamento che facciano confusione, come il bohemienne e l’eclettico, stili sovraccarichi sia per colori che per complementi. Preferite stili più semplici, che comprendano un arredamento lineare e pulito, come lo stile nordico, il japandi, il moderno.



Colori da utilizzare e colori da evitare
Il corpo umano reagisce ai colori quasi nell’immediato; per questo dobbiamo fare in modo che i colori di cui ci circondiamo siano adatti al nostro benessere psicofisico. In primo luogo evitate il total white che irrigidisce, confonde e tende a farci percepire distaccati dalla realtà.


Se la casa è piccola utilizzare il bianco di base la renderà più ariosa e luminosa, ma preferite delle sfumature di bianco più caldo, come l’avorio o il panna. Come detto nell’introduzione, l’ansia può provocare tachicardia e innalzamento della temperatura corporea.
Per questo motivo vi consiglio di evitare i colori caldi nelle tonalità molto sature, soprattutto il rosso, perché alzano il battito cardiaco e la pressione sanguigna e ci fanno percepire la temperatura di tre gradi superiore a quella reale.


Preferite i colori della terra, che infondono un senso di calma e rilassamento: il nocciola, il corda, il sabbia sono nuances ottime; evitate i marroni scuri come il caffè, il cioccolato, il wengé, che tendono a trasmettere un senso di fissità, di fermezza e non aiutano a muoversi verso nuove esperienze.



Chi soffre di ansia bloccante deve avere intorno colori che invitano a muoversi, a fare dei passi in avanti, quindi un grande sì ai colori che coadiuvano nuovi progetti come l’aragosta e il salmone, magari in palette con un verde, il colore della vita e della rinascita.



Per quanto riguarda gli eventuali effetti pittorici o materici, evitate le pareti con le righe, soprattutto in verticale, che rendono lo spazio rigido e austero. Anche “l’effetto scatola”, per quanto avvolgente e di tendenza, è da ritenersi poco adatto perché può dare un senso di schiacciamento e di oppressione.



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