Marmo, quarzite, travertino: trova le differenze

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Il marmo è una delle pietre naturali più pregiate, sinonimo di lusso e raffinatezza. Scopriamo come si forma e impariamo a distinguerlo dalle pietre simili.

marmo

Nobile ed elegante, il marmo è un materiale senza tempo per la decorazione di interni ed esterni. Simbolo di raffinatezza e allo stesso tempo sobrio e minimalista, il marmo ha da diverse stagioni abbandonato la fama di materiale un po’ antiquato. Da tempo il marmo ha rotto i codici e si è invitato senza ostacoli sulle nostre tavole, nelle nostre lampade, in cucina, in camera da letto e, naturalmente, nei bagni di mezzo mondo.

Tuttavia, è facile fare confusione tra il marmo vero e proprio e le altre pietre simili, come la quarzite, il travertino, i marmi colorati. Vediamo di fare chiarezza.

Come nasce il marmo

Il marmo è una pietra naturale del gruppo delle rocce metamorfiche, che si formano in seguito all’esposizione di rocce pre esistenti ad alte temperature. Questo processo avviene nella profondità della crosta terrestre, in prossimità di camere magmatiche, senza che ci sia contatto con la lava. La metamorfosi trasforma il carbonato di calcio, presente nelle rocce calcaree, in calcite, o carbonato di calcio. Si tratta di un processo di ricristallizzazione, che restituisce una pietra dura, compatta, con struttura granulosa. Scompaiono, ma solo nei marmi “puri”, le tracce di sedimentazione, di stratificazione, di eventuali fossili, ad eccezione di alcune sostanze come argille e sabbia, che vanno a formare le cosiddette “venature” e che determinano il colore del marmo. La tessitura del marmo può essere venata, nuvolata, arabescata.

L’origine del vocabolo marmo è da ricercarsi nel greco antico, e deriva dalla parola mármaros, ovvero “pietra splendente”. Un aggettivo particolarmente calzante per i marmi bianchi, composti da calcite pura. I marmi bianchi sono considerati, fin dall’antichità, i più nobili ed erano utilizzati per la statuaria e per l’architettura. Durante il Rinascimento, il marmo torna in auge grazie a Michelangelo Buonarroti, che lo sceglie come materiale di predilezione per le sue opere. 

Il David di Michelangelo

Le proprietà del marmo: i pro e i contro

Il marmo possiede, oltre alla bellezza, alcune proprietà che lo rendono adatto all’utilizzo in edilizia. Esse di possono riassumere in :

  • durezza
  • durevolezza
  • residenza a urti e abrasioni 
  • residenza al calore
  • lucidabilità
  • levigabilità
  • lavorabilità: esistono decine di tecniche di lavorazione per valorizzare le lastre

Un aspetto problematico del marmo consiste nella sua elevata porosità, che lo rende permeabile ai liquidi. Questi possono macchiare o rovinare il marmo irrimediabilmente. L’acqua, le sostanze grasse, l’alcool possono formare inestetiche macchie. Inoltre, essendo composto di calcare, il marmo non resiste alle sostanze acide come il succo degli agrumi, l’aceto, l’alcool, i prodotti anticalcare.

Il marmo inoltre richiede un’accurata manutenzione. Si possono utilizzare detergenti neutri o alcalini come il sapone di Marsiglia, l’argilla, il bicarbonato, il talco, l’olio di lino, soluzioni di acqua e ammoniaca o candeggina nei casi estremi. Anche se la superficie del marmo è trattata con prodotti impermeabilizzanti, questo non elimina la necessità di curarlo con attenzione. Un altro punto debole del marmo, è la scarsa resistenza al gelo, fattore che lo rende poco adatto ai rivestimenti esterni.

Quali sono i veri marmi? Facciamo chiarezza

La definizione della parola marmo varia a seconda della professione. Per i geologi il marmo è una roccia calcarea di origine metamorfica, composta da cristalli di calcite (o di dolomite) uniti tra loro e di dimensioni variabili (da meno di un mm a più di un cm). Possono essere bianche, grigie, rosa o gialle. 

Per i marmisti, i marmi sono tutte o quasi le pietre che sono lucidabili, indipendentemente da origine e composizione. Già gli antichi romani indicavano come marmora tutte le pietre levigabili e lucidabili, classificando come lapides tutte le pietre levigabili ma non lucidabili. 

Secondo la norma EN 12670 il marmo e’ definito come roccia metamorfica con contenuto di carbonato di calcio maggiore del 50%, ed include altre tipologie di rocce come le brecce, che sono rocce più recenti appartenenti al gruppo dei conglomerati. Infine, la classificazione commerciale distingue tra marmi, graniti e travertino, una pietra singolare che merita un capitolo a parte.

Il marmo bianco

Il marmo bianco è il più puro e pregiato, e può essere considerato il marmo per eccellenza. I marmi più famosi provengono dalle cave situate nelle Alpi Apuane, nel territorio del comune di Carrara. Il marmo più pregiato in assoluto è il Marmo Statuario, purissimo, dal fondo bianco neve perlaceo con la presenza, talvolta, di piccole venature. In virtù della sua purezza, è utilizzato fin dall’antichità per realizzare statue, tanto da essere il materiale di predilezione di Michelangelo, Bernini, Canova. In Italia troviamo anche il Bianco Lasa, estratto in Alto Adige.

Nel mondo, esistono alcuni marmi dalle caratteristiche simili: il Thassos in Grecia, il Makrana in India (usato nel Taj Mahal), i marmi americani Yule (Colorado) e Sylacauga (Alabama) utilizzati per costruire gli edifici del governo a Washington. 

Tra i marmi bianchi troviamo poi le varietà attraversate da venature più o meno evidenti. Ancora una volta, i più pregiati provengono dalle cave Apuane, come il Bianco di Carrara, attraversato da venature grigie, il Bianco Arabescato, il Marmo Calacatta, con venature evidenti che vanno dal grigio al giallo.

Il marmo Giallo Siena

I marmi senesi, estratti dalla Montagnola Senese, sono apprezzati e noti fin dall’antichità. Magnifica la varietà Giallo Broccatello, dal profondo color ocra. Nelle stesse cave vengono estratti il Bianco Siena, il Giallo Siena Classico e il Calacatta.

Giallo di Siena

Il marmo rosa

Tra i marmi rosa più famosi troviamo il Marmo di Candoglia, con il quale è stato costruito il Duomo di Milano, il Rosa Portogallo, il Rosa Bellissimo, proveniente dalla Turchia.

I marmi di origine sedimentaria

Si tratta di rocce sedimentarie calcaree ornamentali e lucidabili, che possono contenere anche fossili di origine animale o vegetale. Hanno un’origine diversa dal marmo vero e proprio, ma commercialmente sono assimilate al marmo.

I “marmi” di origine sedimentaria si dividono in tre categorie:

calcari compatti

Marmo Botticino, Pietra di Trani, Rosso di Verona, Arabescato Orobico, Perlato di Sicilia e il Crema Marfil, proveniente dalla Spagna e di grande tendenza.

marmo
Rivestimento bagno in marmo Crema Marfil

Brecce calcaree

Un altro gruppo è quello delle brecce, composte da frammenti di roccia più o meno grandi, legati da cementi naturali come la silice, il calcare o l’argilla. Possiamo citare la Breccia Medicea, dalle caratteristiche sfumature viola, l’Emperador dark, proveniente dalla Spagna e dal superbo colore marrone scuro. Abbiamo poi il Fior di Pesco Carnico, nome poetico che indica una pietra pregiata grigio-rosata proveniente dal Friuli Venezia-Giulia.

In questo gruppo si trovano i marmi neri, che assumono questa colorazione per via del bitume organico presente. I più famosi sono il Nero Marquinia, proveniente dalla Spagna, il Port Saint Laurent, proveniente dalla Francia e il Portoro, estratto in Liguria. 

Spettacolari i marmi rossi, come il rosso di Rance, detto anche Rosso delle Fiandre, proveniente dal Belgio, famoso per il suo impiego nella reggia di Versailles.

Serpentine e le oficalci

Rocce composte di pietre verdi o marrone scuro e da calcare. Quasi tutti “marmi” di colore verde con venature accentuate appartengono a questo gruppo, come il Verde Alpi, il Verde di Prato, il Rosso di Levanto, chiamato così per il suo colore rossastro, dovuto ad un’alterazione del serpentino.

Altre pietre assimilate al marmo

Esiste poi tutta una serie di pietre naturali lucidabili attraversate da spettacolari venature, impropriamente chiamate marmi.

Quarziti

Le quarziti sono anch’esse rocce metamorfiche, ma composte da arenarie quarzose e non da calcare. Le più ricercate provengono dal Brasile, come la Vitoria Regia, di colore verde muschio, la Super White, la Donatello, di colore grigio, e la fantastica quarzite azzurra detta Azul Imperiale.

marmo
Cucina in quarzite Vitoria Regia

Sodaliti

Le sodaliti sono pietre magmatiche blu con venature bianche, gialle o nere, provenienti dall’Africa o dal Sud America. Utilizzate principalmente per creare gioielli, trovano applicazione anche nei rivestimenti per interni.

Sodalite

Travertino e alabastro

Travertino ed alabastro hanno la stessa origine e composizione. Si tratta infatti di rocce calcaree nate da sedimentazione chimica composte prevalentemente da carbonato di calcio. Il Travertino si forma lungo fiumi e torrenti e ingloba resti di vegetali che, una volta decomposti, formano le caratteristiche cavità della pietra. La colorazione varia dal bianco latte al marrone, passando per diverse sfumature di giallo e rosso.

L’Alabastro calcareo si forma in cavità sotterranee e con un processo più lento rispetto al travertino. L’aspetto è traslucido, il colore bianco, oppure presenta striature zonate molto particolari, e in questo caso le pietre vengono chiamate onici. Da non confondersi con l’Alabastro gessoso (solfato di calcio idrato) e con l’onice silicea (formata da quarzo, opaca e di colore scuro).

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