Eccoci giunti all’ultima puntata dedicata alla Milan Design Week. Focus sul Fuorisalone, soprattutto su Ventura Future, e brevi cenni su quello che abbiamo visto a Tortona e Lambrate, di cui avevo ampiamente parlato nelle anteprime.
Ventura Future, segnalata come la grande novità del Fuorisalone, è stata una piacevole scoperta, sia per la location che per la qualità del design e delle proposte.
Curato da Ventura Projects, che quest’anno si è spostato da Lambrate alla zona Stazione Centrale-Loreto, Ventura Future si è svolto, oltre che al Futurdome in via Paisiello, storico palazzo in stile Liberty, punto d’incontro del Movimento Futurista, in un loft in via Donatello e nella ex-sede della facoltà di farmacia in viale Abruzzi: una zona che conosco perfettamente visto che ci ho vissuto gran parte della mia vita. Giovani talenti italiani e stranieri e star del design contemporaneo, come Federico Peri, Patricia Urquiola, Federico Pepe, gli studi Editions Milano, Mingardo e Mason, hanno presentato oggetti, progetti e invenzioni di grande livello. Cosa mi è piaciuto di più? La collezione di oggetti in marmo di Editions Milano, gli accessori disegnati da Matto Fiorini, Serena Confalonieri, Martina Bartoli, le lampade Beem di Samuel Wilkinson, solo per citarne alcuni. Nelle mie stories di Instagram(@lagattasultetto) nell’archivio “Milano” trovate tutte le immagini di degli oggetti citati.

Il distretto di Tortona, tradizionalmente orientato verso le proposte provenienti dal Giappone, ci ha accolti con la consueta calca e, pur avendo stampato i biglietti in anticipo, non siamo riusciti a evitare code di circa 50 minuti, come per vedere l’esposizione di Nendo, il mitico studio giapponese che ha presentato, in un suggestivo percorso tutto in nero, 10 progetti basati sull’idea di movimento, come preannuncia il titolo dell’evento, “Forme in movimento”. Ecco un breve video che ho girato:
Al Tortona Design District abbiamo visitato tutto ciò di cui vi avevo parlato nell’anteprima(qui):



Un gradito fuori programma, la visita all’installazione any/everywhere di Stellar Works, lo studio multiculturale con base a Shangai, fondato dal giapponese Yuichiro Hori e diretto dagli architetti Lyndon Neri and Rossana Hu, che hanno presentato la nuova collezione, progettata in collaborazione con Yabu Pushelberg e Space Copenhagen, oltre a riedizioni di pezzi vintage dei maestri moderni Vilhem Wolhert e Jens Risom.
Infine, ultimo giorno al Lambrate Design District: il distretto, “orfano” dello studio Ventura Project, ha comunque tenuto fede alla sua fama, ospitando numerosi eventi, esposizioni e installazioni. Per una panoramica sulle manifestazioni organizzate quest’anno, leggete qui. Vi lascio con l’installazione che mi è piaciuta di più: Hotel Regeneration, progettata dall’architetto Simone Micheli. Come potete notare, ho scattato molte foto…
La mia rassegna sulla Milan Design week, Salone e Fuorisalone 2018 finisce qui. Sul mio profilo instagram e nelle stories (archivio Milano), trovate altre foto e filmati @lagattasultetto
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