Gli oggetti firmati da Claudio Bettini si ispirano alla natura ed evocano, nelle forme e nei riflessi di luce, emozioni legate a sensazioni e ricordi.
Buondì cari amici. Nel mio blog non parlo spesso dei cosiddetti “soprammobili”, un termine ormai desueto che indica tutti quegli oggetti che non hanno una funzione precisa, se non quella di adornare alcuni angoli della casa. Oggi questi oggetti rientrano nella vasta categoria dei “complementi d’arredo”; tuttavia, mentre alcuni di essi hanno funzioni precise, i soprammobili, apparentemente, non servono a nulla.
Soprammobili o sculture?
Eppure, un ambiente senza questi oggetti risulta freddo e impersonale perché, in definitiva, la loro funzione è quella di evocare ricordi, trasmettere sensazioni piacevoli alla vista e al tatto, dare vita ad un angolo troppo spoglio o sdrammatizzare un ambiente troppo formale, portare gioia e piacevolezza al centro di una tavola apparecchiata e così via. Pertanto, il semplice soprammobile entra di diritto nell’Olimpo degli oggetti indispensabili; se poi questo oggetto nasce da una sensazione, da un’ispirazione improvvisa o dal bisogno di fissare un ricordo in una forma tangibile, molto probabilmente trasmetterà delle emozioni che lo rendono significativo e desiderabile. Ecco perché, quando sono stata contattata da Claudio Bettini, noto designer bolognese, sono rimasta affascinata dalla collezione di oggetti decorativi da lui disegnata e ispirata alla natura. Personalmente preferisco chiamare questi oggetti sculture, anche se non sono pezzi unici, perché nascono da un atto creativo che ricorda la mimesis dei greci, grandi conoscitori delle leggi dell’armonia nascoste in ogni oggetto del creato.
La natura suggerisce le forme, ma anche le sensazioni; sollecita i sensi e risveglia le emozioni, che si riversano in questi oggetti vitali, luminosi, evocativi: le linee fluiscono in un insieme organico che ricorda il movimento delle onde del mare, la curva sensuale di un petalo o un intreccio di rami. Le superfici riflettono i colori, i guizzi di luce e le chiazze d’ombra, mentre le forme restituiscono un oggetto diverso secondo l’angolazione da cui lo si osserva: del resto, non accade così anche con gli alberi, i fiori, gli specchi d’acqua?
Qualche dettaglio
La collezione, disegnata da Claudio Bettini, è composta da undici pezzi in acciaio inox BA 40/10, realizzati con l’ausilio delle più avanzate tecnologie digitali per il taglio al laser. Ogni pezzo è lucidato a mano, brevettato a norma di legge e rigorosamente Made in Italy. Tutto è curato fin nel più piccolo particolare, come dimostra l’elegante packaging che accompagna le sculture. In fondo, come ripeto spesso dalle pagine del mio blog, sono i dettagli a fare la differenza.
Potete ammirare tutti i pezzi della collezione sul sito claudiobettini.com: dall’ultimo arrivato, Fascina, un intreccio di elementi tubolari in acciaio che ricordano rametti accatastati, fino a Tulipano con i suoi petali dischiusi. Il mio preferito? Difficile scegliere: forse Magnolia, così elegante e sensuale, proprio come il profumatissimo fiore cui si ispira.
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