La mia visita a Expo Milano 2015 é stata un’esperienza straordinaria, al di là delle mie attese. Ecco il reportage con immagini e impressioni.

Buondì cari amici! Lo scorso fine settimana sono riuscita finalmente a visitare Expo Milano 2015. Avevo prenotato una visita a luglio, ma il lavoro mi ha trattenuta a casa, così mio marito è andato in avanscoperta da solo, in un momento relativamente “tranquillo”. A me sono toccati giorni ben più difficili, dal punto di vista dell’affollamento, ma visto che mi è stato chiesto di accompagnare un gruppo di francesi che avevano prenotato il viaggio presso la Camera di Commercio Italiana di Nizza, per la quale lavoro, ne ho approfittato e sono salita a bordo!
L’albero della Vita e Padiglione Italia
Arrivando dalla passerella sopraelevata dell’entrata riservata ai pullman, porta Merlata, il colpo d’occhio è apparso subito impressionante. Pur essendo un giorno feriale, il viale d’accesso era già invaso dalla folla. Sono partita con l’idea di vedere alcuni padiglioni, ma fin dall’arrivo ho capito che sarebbe stato impossibile: dovevo scegliere se trascorrere la giornata in code interminabili, oppure vedere il più possibile. Ho scelto la seconda opzione, così ho rinunciato ad alcuni padiglioni, primo fra tutti quello degli Emirati, progettato dall’archistar Norman Forster (ne avevo parlato in questo post). Il tema del cibo mi interessava relativamente, il mio target era l’architettura, e quello che ho visto mi è piaciuto moltissimo.

Padiglione dell’Azerbaijan

Padiglione degli Emirati Arabi Uniti

Padiglione della Gran Bretagna

Padiglione della Russia

La star di Expo Milano: il padiglione del Giappone
Il primo giorno ho visitato i padiglioni di Russia, Azerbaijan, l’Austria con il suo bosco e la Gran Bretagna con il suo “alveare”, e la Corea, che con il suo allestimento completamente bianco e futuristico mi ha affascinata. Il giorno dopo, il sabato, la folla è praticamente triplicata rispetto al giorno prima. Una marea umana impressionante ha cominciato a varcare i cancelli fin dal primo mattino. Io ero per fortuna in compagnia di amici che, con la loro presenza, hanno contribuito a rendere le code meno pesanti, ma temevo che i “miei” francesi si perdessero e non si presentassero all’appuntamento serale per tornare all’hotel. In questo secondo giorno ho visitato Palazzo Italia, il Padiglione Zero (bellissimo), l’Argentina, la Francia, e abbiamo assistito agli spettacoli diurni e serali dell’Albero della Vita.

Ci sarebbe da scrivere moltissimo per descrivere i vari padiglioni, ma credo che sia un’esperienza molto personale e ognuno ha le sue preferenze. Ad esempio sono rimasta delusa dai padiglioni di Italia e Francia, mentre ho adorato la Corea e il Padiglione Zero. E poi non posso raccontarvi del Giappone o degli Emirati perché non era possibile entrare, e io ho scelto di vivere Expo anche solo camminando lungo il Decumano o tra i vari cluster, e non di passare la giornata in coda solo per poi dire “io l’ho visto”…

Padiglione Russia: la terrazza
Quello che ho vissuto in questa esperienza straordinaria non è stato il fatto di vedere i padiglioni più gettonati o assaggiare i cibi più strani: è stata l’immersione in una atmosfera di gioia e meraviglia che emanava dalle persone presenti…Eravamo in tanti, lo spazio vitale era ridotto al minimo, con la stanchezza nelle gambe e l’onnipresenza delle code, anche per prendere solo un caffè. Eppure…Ecco io credo che una sensazione rimarrà impressa nella mia mente: la gioia!

Padiglione Azerbaijan

Padiglione Gran Bretagna

Padiglione della Corea, il mio preferito di Expo Milano
E poi vorrei togliermi un piccolo sassolino: sono orgogliosa di quello che Milano (e l’Italia) è riuscita a fare, nonostante le difficoltà, la corruzione, la mafia, i politici, i giornalisti, i menagramo, i disfattisti…Ora grazie alle persone che hanno raccontato le meraviglie di Expo attraverso i social, l’evento è andato oltre le aspettative. Certo ci sono le code, alcuni padiglioni sembrano bazar e non rispettano il tema, ma altri percorsi fanno riflettere, le code si possono evitare, si può pensare all’efficienza dei mezzi di trasporto, alla pulizia che regna nonostante le 200.000 persone che entrano in un giorno, e tante altre cose che diamo per scontate, ma che sono messe in atto per far si che tutto funzioni perfettamente.
Altra nota d’orgoglio: i francesi che ho accompagnato erano estasiati e ammirati, nonostante la folla e la stanchezza. Anche loro hanno vissuto l’atmosfera di gioia di Expo, che, a quanto pare, è contagiosa!
Se volete vedere altre foto, le trovate su Instagram.
A presto!
Cinzia
2 comments
Verissimo Cinzia!! Anche noi abbiamo apprezzato tutto di Expo e la gioia il piacere di mostrare il meglio del proprio paese, sentirsi accolti in ogni padiglio e spicchio di mondo è una sensazione davvero fantastica. Ho apprezzato tanto la Corea il magnifico orto francese e il tabellone all'ingresso del padiglione che faceva riflettere molto. Noi desideriamo tanto tornarci!!
Ciao Cinzia, anche io ho scritto il post di Expo , lo sai che ho fatto il giro a fiera a lo stesso giorno:))))) il sabato erano 250.000 persone!!!!!peccato che non ci siamo incontrate,ti saluto, Anna