Gli scarichi di bagno e cucina, al pari dell’impianto di riscaldamento, dei muri e delle colonne portanti, sono elementi fissi che spesso limitano i progetti di rinnovamento. In alcuni casi, tuttavia, è possibile spostarli. Vediamo cosa c’è da sapere.

Spostare gli scarichi di bagno e cucina è un’operazione complessa che in genere si cerca di evitare. Oggi è possibile ristrutturare anche senza toccare i muri o i pavimenti, come vi ho illustrato in numerosi esempi che trovate nella categoria ristrutturare. Qualora decideste di spostare il bagno e la cucina, sappiate che sarà necessario intervenire sull’involucro della vostra casa, e di conseguenza i costi aumenteranno. Tuttavia, in certi casi, i costi risultano inferiori ai benefici, e dunque vale la pena di procedere, salvo impedimenti tecnici insormontabili.
Cosa c’è da sapere sull’impianto idraulico domestico
Può sempre essere utile conoscere in linea di massima come è fatto e come funziona un impianto idraulico domestico. Così, quando avremo a che fare con l’impresa e con gli idraulici incaricati dei lavori, saremo in grado di fare domande sensate e di sollevare eventuali obiezioni.
In generale, l’impianto idraulico domestico è composto da un impianto di carico e da uno di scarico. L’acqua potabile in entrata viene prelevata dall’acquedotto e viene distribuita ai vari apparecchi sanitari e agli elettrodomestici tramite una rete di tubature verticali e orizzontali. Una parte dell’acqua in entrata viene indirizzata alla caldaia, a gas o elettrica, per la produzione di acqua calda sanitaria.

L’erogazione ai vari terminali in passato si faceva con il sistema detto in derivazione, cioè con i sanitari collegati in serie alle tubature per acqua calda e fredda, che corrono sotto il massetto.
Oggi si preferisce il sistema a collettore, dal quale partono tubi flessibili che si collegano singolarmente ad ogni apparecchio. Questo sistema ha innumerevoli vantaggi: nel nostro caso, lo spostamento di un singolo terminale non comporterà interventi sugli altri, che rimangono indipendenti.

Il vostro progettista dovrà quindi verificare anche della tipologia di impianto di distribuzione dell’acqua nel nostro appartamento.
Abbiamo poi il sistema di scarico, che raccoglie le acque usate, divise in nere -provenienti dai wc- e grigie-proveniente da tutti gli altri terminali-.
Anche in questo caso, il progettista verificherà il tipo di impianto di scarico, che può essere a tubo singolo o con acque nere e grigie separate. Ogni apparecchio è collegato al tubo di scarico da un sifone, un elemento a forma di S che, essendo sempre riempito d’acqua, impedisce il passaggio dei cattivi odori.

Le tubature di scarico sono collegate alle colonne di scarico, che corrono verticalmente in una colonna in muratura o cemento armato, e che terminano nel cosiddetto sfiato collocato sul tetto.
Spostare gli scarichi di bagno e cucina, quando è possibile
Come dicevo, a volte i vantaggi di questa operazione superano i costi e i disagi. Per esempio, in vista di una redistribuzione più funzionale degli spazi, per creare un open space o per ricavare una stanza in più. A volte vi è l’esigenza di creare un secondo bagno o una lavanderia, sfruttando un ripostiglio inutilizzato.
Il primo passo da fare è quello di rivolgersi a un progettista, che farà un rilievo dello stato di fatto, nel quale annoterà la posizione degli scarichi e delle colonne che alloggiano le tubature.

L’altro dato importante che il progettista dovrà ricavare è lo spessore del solaio, che sarà determinante per stabilire la nuova posizione degli apparecchi sanitari.
Per poter scaricare l’acqua, infatti, i tubi devono correre con una pendenza di almeno 1%, il che determina che per ogni metro avremo più di 1 cm di inclinazione. Visto questo rapporto, più lo scarico è lontano dal terminale, maggiore dovrà essere lo spessore del solaio.
Per quanto riguarda lo scarico del wc, le cose sono un po’ più complicate. Lo scarico è costituito da un bocchettone che collega il water alla colonna di scarico e che ha un diametro di almeno 70 mm. Dunque creare una tubazione di questo tipo per lunghe distanze non è praticamente possibile. Una soluzione può essere quella di mantenere il wc sulla medesima parete, così da incorporare il bocchettone nel muro o, in caso lo spessore non sia sufficiente, in una controparete in muratura o in cartongesso. Con questa soluzione avete la possibilità di annegare la cassetta nella muratura, magari formando un comodo ripiano, così da avere anche un vantaggio estetico.

Infine, per spostare l’apparecchio sulla parete di fronte o su quelle laterali, a volte è necessario costruire un gradino per non perdere la pendenza.
Per quanto riguarda i costi, come sempre vi consiglio di contattare diverse imprese per poter comparare i preventivi. In questo caso la voce già consistente sarà quella relativa all’impianto idrico, quindi cercate di avere ben chiaro il costo orario di un idraulico.