Ristrutturi casa? Innanzi tutto bisogna individuare gli elementi che possono contenere l’amianto, una sostanza nociva per la salute.

Nel corso del Novecento si è fatto largo uso dell’amianto, un materiale che all’epoca veniva preso in considerazione per le sue caratteristiche, ma che in realtà è risultato molto pericoloso per la salute dell’uomo. Nonostante negli ultimi decenni su tutto il territorio italiano ci sia stata una campagna di sensibilizzazione con normative ad hoc e la comparsa di professionisti specializzati nella rimozione e smaltimento, ci sono ancora tanti immobili che presentano nella loro struttura una percentuale significativa di amianto.
Questo comporta che in fase di progettazione di un intervento di ristrutturazione occorre porre massima attenzione e rivolgersi a ditte specializzate per evitare ogni genere di rischio.
I rischi derivanti dalla presenza di amianto in casa
Secondo alcune ricerche statistiche nei vecchi immobili dislocati sul territorio nazionale, ci sarebbero ancora oltre 30 milioni di tonnellate di amianto: una quantità spaventosa che va gestita correttamente secondo le attuali normative per abbattere tanti rischi per la salute delle persone.
Dunque per chi si appresta a effettuare la ristrutturazione di un immobile costruito prima degli anni Novanta, è necessario valutare l’eventuale presenza di amianto e richiederne la bonifica.
I rischi per la salute sono importanti e comportano l’insorgere di patologie per nulla secondarie. In particolare l’eventuale inalazione di polveri sottili di amianto ha causato circa 4 mila morti per mesotelioma maligno.
Si tratta di un numero spaventosamente alto soprattutto se si tiene in considerazione che dal 1992 in Italia è stato vietato l’utilizzo dell’amianto.
Che cos’è l’amianto e cosa fare se presente in casa
L’amianto è un minerale naturale che fa parte della famiglia dei silicati e che presenta una struttura microcristallina fibrosa. Dal 1992 in Italia questo elemento è stato vietato in tutte le 6 differenti tipologie di composti disponibili per evitare che una persona possa inalare le relative polveri.
Purtroppo può essere presente in parte della casa perché prima del 1992 l’amianto veniva utilizzato per isolare dal punto di vista acustico e termico le abitazioni, per realizzare guarnizioni, per le cappe dei caminetti e tante altre parti.
Questo significa che durante l’intervento di ristrutturazione bisogna porre massima attenzione e individuare immediatamente gli elementi di rischio. Un approccio virtuoso è quello di richiedere il supporto di un professionista che effettui un’indagine approfondita per individuare l’eventuale presenza dell’amianto.
L’esperto nel pieno rispetto delle normative vigenti utilizzerà delle precauzioni grazie alle quali non ci sarà rischio per la salute delle persone. Solitamente si procede con una serie di sopralluoghi e campionamenti per rintracciare l’amianto anche in zone nascoste e non facilmente individuabili. Se presente in casa, allora occorre procedere con la rimozione e corretto smaltimento presso siti specializzati.
Come smaltire e come comportarsi
L’intervento di rimozione e smaltimento deve essere effettuato da aziende specializzate e autorizzate regolarmente iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Ad esempio in Lombardia, ci si può rivolgere a MBA Ambiente Milano, azienda specializzata e qualificata.
L’intervento della ditta specializzata prevede una prima fase in cui occorrerà produrre la documentazione da inviare alla ASL per ottenere il nulla osta per la procedura.
Dal punto di vista tecnico si procede con il cosiddetto incapsulamento per rimuovere l’amianto qualora questo sia compatto e si effettua la bonifica dell’area. L’amianto prelevato sarà portato presso siti di smaltimento specializzati nel pieno rispetto delle normative.
È importante che nella fase di incapsulamento il materiale venga coperto con dei prodotti penetranti o ricoprenti.
C’è da ricordare come la legge italiana attualmente non obblighi i proprietari a procedere con l’opera di rimozione e smaltimento dell’amianto, ma semplicemente ricorda quanto sia rilevante il rischio per la salute delle persone qualora si andasse a vivere in appartamenti e case di altro genere nelle quali sono presenti parti in amianto. La legge però obbliga a segnalare la presenza di amianto se riscontrato nella propria abitazione.
L’obiettivo del Governo e dell’Unione Europea è di arrivare all’anno 2028 con tutti gli immobili privati di parti in amianto per cui ognuno deve fare la propria parte il che, è anche utile per la prevenzione di possibili problemi per la salute personale.
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