Oggi parliamo dell’impianto elettrico e di tutto ciò che bisogna sapere prima di avventurarsi nel rifacimento.
L’evoluzione in campo normativo e tecnologico ha subito una forte accelerata negli ultimi anni, rendendo obsoleti la maggior parte degli impianti elettrici installati prima degli anni ’90. Il rifacimento dell’impianto elettrico è più o meno oneroso, ma a volte è reso necessario soprattutto per ragioni di sicurezza: se notate improvvisi cali di tensione o se il contatore salta spesso, significa che ci sono segni di cedimento e che bisogna intervenire. Il rifacimento dell’impianto può essere, inoltre, l’occasione giusta per rendere la vostra casa più sicura, più confortevole e per avere un impianto la cui efficienza consenta un notevole risparmio energetico. Ecco tutto quello che devi sapere:
La normativa
La legge di riferimento per la messa in sicurezza dell’impianto elettrico è la legge 46/90, che regola l’installazione di tutti gli impianti negli edifici, dall’elettrico all’elettronico, dall’idraulico all’erogazione del gas fino agli ascensori e agli impianti antincendio. La legge ha introdotto, oltre alle norme tecniche e alle disposizioni sui materiali, l’obbligo di farsi rilasciare un certificato o dichiarazione di conformità da parte di professionisti iscritti in albi professionali. Per gli impianti elettrici civili nello specifico, si fa riferimento anche alla norma Cei 64-8 (vedi la guida), emanata da un ente associativo che lavora sia in ambito italiano che europeo, il Comitato Elettrotecnico Italiano. La norma si applica agli “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”: da essa deriva, per esempio, l’obbligo di dotare l’impianto della “messa a terra”, o quello di rispettare le “prestazioni minime obbligatorie” per il risparmio energetico. Per essere a norma, l’impianto deve possedere determinati requisiti ed essere provvisto di un certo numero di componenti, tutti regolamentati. In base al numero e alla qualità dei componenti si avranno tre livelli di certificazione, da quella standard a quella per la domotica.
Componenti dell’impianto
Un impianto elettrico è composto da diverse parti. Cominciamo dal contatore o centralino: questo apparecchio ha la funzione di distribuire la fornitura dell’energia elettrica e di contabilizzare i consumi. Negli ultimi anni i vecchi contatori sono stati sostituiti da quelli elettronici, più efficienti e precisi. I contatori si differenziano tra loro per la potenza, espressa in kW (detta anche potenza contrattuale), che varia secondo la grandezza dell’abitazione e della quantità di energia che si prevede di assorbire. Per esempio, per un’abitazione fino a 75 mq la potenza massima prevista dalla normativa è di 3kW, ma se la casa è dotata di molti elettrodomestici alimentati a elettricità, com e fornelli a induzione, caldaia o scaldabagno elettrici, condizionatori, può essere necessario incrementare l’utenza fino ad un massimo di 6kW.
Dal centralino partono i fili conduttori che distribuiranno l’energia all’interno dell’abitazione. Questi fili convergono tutti nel quadro elettrico: questo apparecchio ha la funzione di distribuire l’elettricità nei vari punti della casa, e di interromperne automaticamente il flusso in caso di guasto. I vecchi quadri erano dotati di un interruttore on/off e da un salvavita, mentre oggi sono composti, oltre che dall’interruttore generale e dal differenziale salvavita, da minimo due interruttori magnetotermici distinti che dividono la linea in diverse parti, per esempio creandone una apposita con una portata adatta al funzionamento degli elettrodomestici.
Il circuito elettrico e le opere per installarlo
Dal quadro partono i cavi conduttori che alimentano i punti luce e le prese distribuiti nell’abitazione: essi sono di tre tipi, uno per la fase di corrente, uno neutro (blu) e uno per la messa a terra (giallo-verde). I cavi devono avere delle sezioni adeguate alla potenza prevista, come si può vedere qui sotto:
Inoltre, esistono cavi diversi per la trasmissione di segnali video, per il telefono/citofono, per gli allarmi e per la rete di trasmissione dati ad alta velocità. I cavi vengono inseriti in apposite guaine e vengono condotti fino ai punti luce: la messa in opera tradizionale o sotto traccia prevede la creazione di tracce nei muri per inserire i cavi e le scatole di derivazione (scatole nelle quali i cavi vengono diramati in diverse direzioni). Tuttavia, esistono oggi sistemi alternativi che permettono di risparmiare i disagi e i costi legati alle opere murarie, come gli impianti a vista, in cui si utilizzano canaline o appositi fili intrecciati a norma per uno stile retrò o industrial, e in superficie, tramite la posa di un nastro adesivo conduttore. Un’altra valida alternativa per installare i circuiti è il cartongesso, con il quale si possono creare controsoffitti, colonne e pareti nei quali alloggiare l’impianto.
I punti luce
Infine, arriviamo ai punti luce, in gergo frutti, ovvero quegli elementi che ci consentono di controllare gli apparecchi illuminanti (interruttori) o di alimentare tutti i dispositivi e gli elettrodomestici (prese). Anche per i punti luce esiste una regolamentazione stretta, che prescrive l’utilizzo di prese specifiche per ogni utilizzo (elettrodomestici, TV/satellite, etc.) e norma la disposizione dei punti luce nel numero, nelle distanze da terra e dagli apparecchi: a questo proposito, vi consiglio di consultare la guida che ho linkato nel paragrafo sulle norme. Infine i frutti vanno ricoperti con le apposite placche più o meno decorative.

A chi rivolgersi?
Il rifacimento dell’impianto elettrico deve essere fatto da un professionista iscritto all’albo specifico che possa anche fornire le assistenze per le opere murarie necessarie: in questo modo avrete la garanzia di un lavoro fatto a regola d’arte e regolarmente certificato. La regola d’oro è quella di farsi preparare almeno tre preventivi, anche se si tratta di un compito che richiede molto tempo e a volte si preferisce affidarsi al primo che capita pur di accelerare le cose: fortunatamente il web ci viene in aiuto, visto che è possibile chiedere gratuitamente e in poco tempo preventivi on line in qualsiasi momento, senza doversi spostare da casa. In questo modo avrete un quadro chiaro sulla spesa e potrete indirizzare la scelta in base al vostro budget. Tenete presente che un preventivo per il rifacimento dell’impianto elettrico viene preparato in base al numero di punti luce previsti (prese, interruttori, deviatori, punti luce per apparecchi illuminanti a soffitto o a muro) cui va aggiunto il costo per l’eventuale sostituzione o adeguamento del quadro elettrico. Per questo, preparate prima il progetto del vostro impianto, specificando il numero e il tipo di punto luce che intendete installare.