Sono i più imitati e desiderati, classici eppure sempre attuali, arredi che vivono al di fuori del tempo e che per questo non passeranno mai di moda.
Sono le icone che hanno segnato la storia del design, cambiando per sempre alcuni aspetti dell’abitare, dall’estetica alla funzionalità fino alla fruizione degli spazi. Magari non conoscete il loro nome o quello di chi li ha disegnati, proprio come succede con i mobili in stile del passato, ma li riconoscete a prima vista. Come tutti gli oggetti immortali, questi pezzi d’arredo sono legati al periodo storico in cui sono stati progettati, ma restano incredibilmente moderni e si adattano a tutti gli stili e a tutti gli spazi: privati o pubblici, di piccole o di grandi dimensioni, sfarzosi o modesti.
Una cosa è certa: i designer che li hanno progettati sono persone straordinarie, capaci di anticipare i tempi immaginando il futuro, come fecero, in altri campi artistici, i geni del Rinascimento. Potrei elencare almeno un centinaio di icone senza tempo, ma, anche per ragioni di spazio, ne ho selezionate 10 tra le più significative, imitate e ricercate: le immagini le mostrano inserite in ambienti arredati secondo le ultime tendenze, a dimostrazione del fatto che non passeranno mai di moda.
Meglio conosciuta come Chaise Longue, l’LC4 porta la firma di tre grandi architetti e designer: Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. Il prototipo risale al 1928, quindi l’anno prossimo la Chaise Longue compirà 90 anni! Si deve a Cassina, l’azienda milanese leader del design, la grande fortuna commerciale di questo oggetto, cominciata negli anni ’60 dopo la morte del Maestro: e pensare che nelle sue intenzioni doveva essere un banale arredo disegnato attorno ad un pezzo di acciaio laccato, scoperto per caso in un catalogo di articoli per l’aviazione…
L’architetto tedesco Mies van der Rohe progettò la sedia Barcelona pensando al riposo della regina di Spagna , che avrebbe visitato il padiglione tedesco dell’Expo internazionale del 1929. Il padiglione, proprio come avvenne per la Tour Eiffel, fu lasciato sul posto, e rappresenta un capolavoro dell’architettura modernista. Le sedie e i pouf della serie Barcelona, ispirati ai mobili degli antichi romani, leggeri ed eleganti, vengono prodotti e venduti ininterrottamente da Knoll da almeno 60 anni.
Pochi anni dopo, un altro maestro crea uno sgabello incredibilmente semplice, a ben vedere insignificante, in legno di betulla naturale Siamo nel 1933 in Finlandia, regione ricca di legname, dal clima difficile, in cui gli abitanti badano al sodo: pochi fronzoli e tanta funzionalità. Nelle intenzioni dell’architetto Alvar Aalto, padre del design scandinavo, lo sgabello doveva servire per la biblioteca di Viipuri, da lui progettata. Pratico, poco ingombrante, impilabile e poco costoso, é tra i più imitati al mondo e fa parte della collezione permanente del MOMA di New York.
La sedia disegnata nel 1950 dall’architetto statunitense Charles Eames con la moglie Ray ha avuto un intenso ritorno di fiamma negli ultimi anni. Siamo negli anni ’50 e la plastica fa il suo ingresso tra i materiali prediletti dai designer: una rivoluzione dalla quale sono usciti molti capolavori. Grande ammiratore di Frank Lloyd Wright, Charles fu espulso dall’università di St. Louis per le sue idee “troppo moderne”: ora il Vitra Museum, museo creato dall’azienda che produce i suoi arredi, gli dedica una mostra dal titolo “Charles & Ray Eames. The power of design”, dal 30 settembre 2017 al 25 febbraio 2018.
Non poteva mancare Eero Saarinen, architetto finlandese emigrato negli States ossessionato dalle sperimentazioni sui materiali e dalla purezza delle forme. Il tavolo Tulip nasce nel 1956 ed è un condensato delle sue idee: Eero elimina le “antiestetiche” gambe e appoggia il tavolo su un elegante piedistallo. Non contento, applica lo stesso concetto alle sedie, che risultarono talmente futuristiche da essere utilizzate sul set di Star Trek. Prodotto da Knoll.
Forse non molti conoscono il designer tedesco Dieter Rams: da direttore del reparto design della Braun disegnò apparecchi che hanno ispirato i prodotti Apple come l’iMac, l’iPod e l’iPhone. Nel campo dell’arredamento, Rams ha progettato nel 1960 per l’azienda tedesca Wiese Vitsoe una delle librerie più imitate al mondo, il “sistema universale 606” che ha rivoluzionato buona parte dei salotti e non solo, vista la sua assoluta versatilità. Rivisitata per De Padova alla fine degli anni ’80, di recente è stata oggetto di un’aspra contesa legale sui diritti di vendita tra le due aziende. Guardatevi intorno e scoprirete le innumerevoli imitazioni, anche da parte di aziende famosissime…
Finalmente arrivano i designer italiani! Non vorrei risultare campanilista ma un pizzico d’orgoglio non guasta. Siamo nel 1962 e gli architetti milanesi Pier Giacomo e Achille Castiglioni disegnano la celeberrima lampada Arco per l’azienda Flos. L’idea era quella di svincolare l’illuminazione diretta dal sistema a sospensione: collegata semplicemente ad una presa di corrente, la lampada all’estremità dell’arco può ruotare in tutte le direzioni, così da illuminare i punti desiderati. Un’idea tanto semplice quanto geniale. Sapete a cosa serve il foro nella base di marmo? Visto il suo peso notevole, il foro serve per spostarla utilizzando un robusto manico di scopa…
Elegante, leggera come una libellula, funzionale: la lampada Tolomeo disegnata da Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina per Artemide nel 1987 è diventata subito un best seller. I designer si sono ispirati alle tradizionali lampade a molla, reinterpretate utilizzando un materiale leggero come l’alluminio e la tecnologia moderna che consente una manovrabilità senza limiti. Anche questo oggetto vanta innumerevoli imitazioni.
Dedicato a Charles Eames, questo sistema di sedute, capolavoro del Made in Italy, ha appena compiuto vent’anni. Elegantissimo, dalle linee pulite, leggero, è un punto di riferimento imprescindibile per il design. Disegnato da Antonio Citterio per B&B, è tutt’ora il divano più venduto al mondo.
Concludo la carrellata con l’icona relativamente più recente: la sedia Louis Ghost disegnata da Philippe Stark per Kartell nel 2002. La poltrocina ridisegna le forme della classica sedia in stile Luigi XV in un unico blocco di policarbonato trasparente. Ironica citazione storica per un oggetto che è ormai un pezzo da collezione.
3 comments
Degli intramontabili che mi riportano alla mia infanzia Cinzia, quando scorrazzavo negli show room del design e gallerie d’arte …. Bei tempi! Ma ritornerò a farlo, appena sistemo un po’ di cose nella mia vita 😉
Un abbraccio.
Marina
Ciao Marina, sono contenta di aver risvegliato dei bei ricordi 🙂
Piccoli grandi sogni per tutti gli appassionati di design, che belli!